Bonus 200 Euro, Requisiti, Domanda ed ultime Novità

Al via il bonus 200 euro per lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati, percettori del Reddito di cittadinanza, colf, stagionali, co.co.co. e liberi professionisti con un reddito al di sotto dei 35.000 euro o in possesso di specifici requisiti. La misura, introdotta con il Decreto Aiuti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.114 del 17 maggio 2022, coinvolge una platea di 31,5 milioni di beneficiari.

Con questo articolo vi illustriamo a chi spetta il bonus 200 euro, come funziona e come ottenerlo.

OBIETTIVI DEL BONUS 200 EURO

Il bonus da 200 euro è stato ideato dal governo per contrastare la crescente inflazione che a maggio 2022 è arrivata al 6,2%.

COS’È IL BONUS 200 EURO

Il bonus da 200 euro è un contributo “una tantum” per cittadini Italiani pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi, lavoratori domestici e stagionali, disoccupati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Questo Bonus è stato concesso dallo Stato per aiutare la popolazione a mitigare l’aumento dei prezzi continuamente in crescita a causa degli eventi bellici, politici e pandemie. Il Bonus 200 euro viene concessi a tutti i cittadini aventi un reddito al di sotto dei 35.000 euro.

A CHI SPETTA

Il bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti 2022 spetta alle seguenti categorie di soggetti:

  • lavoratori dipendenti pubblici e privati;
  • pensionati;
  • lavoratori domestici;
  • lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • percettori di Reddito di Cittadinanza;
  • incaricati di vendite a domicilio.
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • disoccupati percettori di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola.

QUALI REQUSITI SI DEVONO AVERE?

i requisiti per richiedere il Bonus 200 euro sono i seguenti:

  • lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 35.000 euro nel 2021;
  • pensionati residenti in Italia di trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022.
  • 2021 assoggettabile a IRPEF (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali) non superiore a 35mila euro.
  • disoccupati;
  • lavoratrici e lavoratori domestici con attivo un rapporto di lavoro alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del Decreto Aiuti).

LAVORATORI CO.CO.CO titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa:

  1. avere contratti attivi alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del Decreto Aiuti);
  2. essere iscritti alla Gestione separata e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  3. avere un reddito derivante dai rapporti di lavoro non superiore a 35.000 euro nel 2021.

4.•     Per lavoratori intermittenti:

  1. aver svolto prestazioni per almeno 50 giornate;
  2. avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021.
  • Per le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo:
  1. essere iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
  2. aver versato almeno 50 contributi giornalieri;
  3. avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021.
  • Per i lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie:
  1. essere stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile (contratto d’opera);
  2. per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile;
  3. essere già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio.
  • Per gli autonomi e i professionisti con partita IVA la concessione è ancora in fase di studio.
  • Per gli incaricati alle vendite a domicilio:
  1. avere un reddito nell’anno 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro;

essere titolari di partita IVA attiva;

  1. essere iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio.

BONUS 200 EURO

Lo Stato Italiano liquiderà ad ogni cittadino che ha inoltrato la domanda l’importo di euro 200, mentre per i pensionati e lavoratori dipendenti sarà pagato direttamente con la pensione di luglio, o busta paga.

Con una specifica domanda saranno liquidati i lavoratori autonomi con o senza partita IVA, stagionali, colf e badanti, lavoratori dello spettacolo, incaricati di vendite a domicilio;

  • con un ricarico sull’indennità NASPI, DIS-COLL o disoccupazione agricola di luglio in caso di disoccupati;
  • con un’integrazione del sussidio di luglio quando riguarda i percettori del Reddito di Cittadinanza.

DA FARE DA FARE

1) BONUS DIPENDENTI

Per i pensionati e lavoratori dipendenti il Bonus 200 euro verrà corrisposto una tantum nella busta paga di luglio 2022 e il percettore dovrà dichiarare che di non percepire altra l’indennità.

ADEMPIMENTI DEL DATORE DI LAVORO

  • il datore di lavoro, sostituto d’imposta, paga il contributo nella busta paga di luglio;
  • il datore di lavoro successivamente, dovrà verificare in sede di conguaglio la spettanza del bonus stesso;
  • se in sede di conguaglio si dovesse scoprire che il bonus non era dovuto allora il datore di lavoro provvederà a recuperarlo;
  • il datore di lavoro può predisporre il recupero in 8 rate di uguale importo;
  • il datore di lavoro sconterà il credito maturato con l’erogazione dei 200 euro con lo strumento della compensazione fiscale.

L’importo anticipato dal datore di lavoro al dipendente sarà recuperato in fase di versamento delle imposte e dei contributi con modello F24, mediante l’istituto della compensazione.

2) BONUS I PENSIONATI

Per i pensionati, il bonus 200 euro arriverà direttamente sul cedolino di luglio, insieme quindi alla quattordicesima.

3) BONUS GLI AUTONOMI

Gli autonomi / liberi professionisti (con partita IVA) riceveranno il bonus di 200 euro tramite una procedura da definire.

4) BONUS I PERCETTORI DI RDC E I DISOCCUPATI

Per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, NASPI, la DIS-COLL e la disoccupazione agricola si troveranno i 200 euro sulla mensilità del mese di giugno 2022.

5) BONUS COLF, CO.CO.CO, STAGIONALI E LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

Le colf e le badanti, gli stagionali, i lavoratori dello spettacolo, gli incaricati delle vendite a domicilio e chi ha un contratto di collaborazione continuata dovranno inoltrare la domanda tramite la procedura.

QUANDO SI PAGHERA’IL BONUS 200 EURO

Il bonus 200 euro sarà pagato a luglio 2022 per tutti gli aventi diritto.

Crisi Ucraina, in arrivo nuovi Contributi a Fondo Perduto, le Novità

In anteprima possiamo pubblicare la bozza del nuovo decreto che il  Consiglio dei Ministri del 2 maggio 2022 ha reso pubblico indicando alcuni particolari e i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto.

Le modalità di richiesta e concessione di questo bonus sono in gran parte simili a quelle messo in campo dal governo per ottenete il Bonus Covid ma con alcune condizioni differenti.

Il Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina previsto dal DL Aiuti è stato ideato per aiutare le piccole e medie imprese che hanno dei requisiti  che in seguito si specificano:

  • aver realizzato negli ultimi due anni un minimo del 20 per cento del fatturato aziendale con operazioni di vendita di beni o servizi, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Bielorussia;
  • aver registrato un incremento pari ad almeno il 30 per cento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre precedente all’entrata in vigore del provvedimento rispetto allo stesso periodo del 2019 (per le imprese costituite dal primo gennaio 2020, il confronto è con il 2021);
  • aver subito nello stesso periodo un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto al 2019.

Tutte le Piccole e Medie Imprese che hanno queste precise caratteristiche possono accedere a questo sostegno a fondo perduto(Raccomandazione della Commissione europea n. 2003/361/CE).

Sempre secondo la documentazione presentata in Parlamento e in attesa di stesura e approvazione definitiva, i sostegni per fronteggiare le conseguenze economiche della crisi ucraina prevedono un tetto massimo di 400.000 euro e rientrano nel “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

La quantificazione del sostegno tiene conto delle perdite economiche del richiedente come già visto durante la crisi Covid.

Per calcolare il beneficio si deve quantificare la differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore all’entrata in vigore del DL Aiuti e l’ammontare degli stessi ricavi riferiti allo stesso periodo del 2019.

Per ottenere la quantificazione del Bonus a Fondo perduto si applica alla cifra la percentuale relativa alla dimensione della PMI.

Percentuale Ricavi periodo d’imposta 2019 (2021 per le imprese costituite dal 2020)
60 per cento Non superiori a 5 milioni di euro
40 per cento Tra i 5 milioni e i 50 milioni di euro

Siccome le risorse sono solo 200 milioni di euro e se le richieste sono in eccedenza, il valore del contributo potrebbe essere inferiore a quello calcolato fino all’esaurimento della cifra stanziata.

Per avere la documentazione dettagliata per inoltro della richiesta si deve attendere la pubblicazione del DL Aiuti in Gazzetta Ufficiale e l’emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Bonus Psicologo, al via il nuovo contributo da 600 euro.

Il Bonus psicologico di 600 euro a breve si potrà richiedere sul portale dell’INPS, l’approvazione al parlamento sembra che avvenga in tempi brevi, la legge attualmente è alla fase finale della discussione e il Bonus potrà essere utilizzato per sedute psicologiche e tutte quelle altre che possano procurare un miglioramento mentale. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che il Bonus si dovere richiedere attraverso il portale dell’INPS e che la somma spettante per la visita specialistica sarà versata dall’INPS direttamente al medico che si è offerto per la prestazione sanitaria.

Bonus psicologo, requisiti e modalità d’utilizzo

Per il Bonus Psicologico il governo Draghi ha stanziato 20 milioni di euro, 10 per le strutture sanitarie e 10 milioni per i medici specialisti che hanno dato adesione alla iniziativa.

Il tetto massimo del voucher sarà di euro 600 sempre in funzione del modello ISEE del nucleo familiare.

Si prevede che le visite si possono svolgere presso gli studi privati degli specialisti iscritti all’albo fino ad un massimo di 600 euro, quindi si presuppone che se una visita costa 100 euro il beneficiario del bonus può fare al massimo 6 visite fino ad azzerare il beneficio completamente gratis senza rimetterci alcuna somma.

E’ necessario precisare che viene escluso il nucleo familiare avente il modello ISEE che supera i 50.000 euro.

Il portale per presentare RICHIESTA

Tenuto conto che il decreto non è stato ancora reso noto per la presentazione della richiesta, oggi non possiamo ancore informare circa le modalità, nei prossimi giorni appena possibile daremo le informazioni definitive.

Decreto Aiuti 2022, ecco tutti i Bonus in arrivo

Bonus 2021 con questa scheda sintetica ricordiamo ai lettori che il Governo ha messo a disposizione dei cittadini Italiani una serie di benefici e agevolazioni che possono migliorare il disagio economico di questi ultimi anni per la casa, pc, bonus Covid, bambini ecc.

In questo elenco sono indicati tutti i Bonus dell’anno 2021 che vanno dalle agevolazioni fiscali, acquisto pc, mobili, Bonus Casa Facciate.

  • Bonus facciate 2021

Questo contributo viene concesso per   il miglioramento delle facciate di casa o fabbricati con la detrazione d’imposta del 90% dei costi sostenuti per gli interventi di recupero o restauro della facciata esterna.

  • Bonus ristrutturazione 2021

La legge di bilancio prevede fino al 31 dicembre 2021 il rinnovo del beneficio sugli interventi di ristrutturazione di casa fino al 50% sulle spese sostenute, entro il limite dei 96.000 euro.

  • Bonus mobili 2021

Nel 2021 è stato rinnovato il bonus mobili con detrazione Irpef del 50% per le spese di acquisto di mobili nuovi fino ad un importo massimo di 16.000 euro.

  • Bonus elettrodomestici 2021

Con il Bonus elettrodomestici si può ottenere nel 2021 un’agevolazione del 50% (fino a 16.000 euro) sull’acquisto di nuovi elettrodomestici.

  • Bonus verde 2021

Tra i tantissimi incentivi ritroviamo il Bonus verde che prevede lo sconto del 36% sulle spese per migliorare la crescita delle piante sia nei giardini che nei balconi delle abitazioni fino a un tetto massimo di 5000 euro.

  • Eco bonus 2021

È un Bonus avente l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni con il recupero del 50% delle spese.

  • Super bonus 110

È stato prorogato fino al 2023 il Super Bonus 110% che prevede i lavori di ristrutturazione trainanti delle abitazioni compreso il miglioramento energetico.

  • Bonus caldaia 2021

Il Bonus Caldaia è un’agevolazione fiscale concessa dallo stato che va dal 50 al 65% per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento fino ad un massimo di 30.000 euro.

  • Bonus zanzariere 2021

Il Bonus Zanzariera viene riconosciuto con una detrazione fiscale del 50% per acquisto di zanzariere.

  • Bonus idrico 2021

Anche i lavori nei bagni delle abitazioni rientrano nei benefici del Governo, infatti sono previsti incentivi fino a 1000 euro per la sostituzione dei sanitari e rubinetti.

  • Bonus acqua potabile 2021

Il Bonus acqua potabile è un beneficio del 50% per l’installazione del sistema di purificazione dell’acqua sanitaria.

  • Bonus luce e gas 2021

Necessariamente l’aumento incontrollato delle materie prime per la produzione dell’energia ha indotto il governo a concedere alle famiglie Italiane un contributo sulle bollette dell’energia elettrica e gas.

  • Bonus prima casa under 36

Il bonus prima casa è un beneficio concesso ai giovani sotto i 36 anni con ISEE meno di 40.000 euro per acquisto prima casa entro il 30 giugno 2022.

  • Bonus affitto 2021

Il bonus affitti è stato pensato per offrire ai proprietari di abitazione che diminuiscono l’affitto agli inquilini con credito d’imposta del 50% fino a 1.200 euro.

  • Bonus affitto studenti 2021

Questo Bonus è destinato a tutti gli studenti universitari fuori sede con ISEE minore o uguale a 20.000 euro.

  • Bonus figli universitari 2021 Inps

Il Bonus figli universitari è un beneficio fino a 2.000 euro concesso dall’INPS sotto forma di borsa di studio per i genitori che mantengono i ragazzi alle varie facoltà Italiane.

  • Bonus affitto 2021 Veneto

Questo è un beneficio elargito dalla regione Veneto per un aiuto al pagamento dei fitti per i nuclei familiari che nel corso dell’anno precedente hanno subito una diminuzione del reddito.

  • Bonus bebè 2021

Anche quest’anno è stato rinnovato il Bonus bebè per i figli nati 2021 fino al 31 dicembre 2021.

  • Bonus nido 2021

Tutte le famiglie con i figli di età fino a 3 anni possono richiedere il Bonus nido che varia dai 1.500 fino a 3.000 euro.

  • Bonus nascita 2021

Non poteva mancare il Bonus per la nascita dei figli nel 2021 l’importo è in funzione del solito modello ISEE.

  • Bonus baby sitter 2021

Per le coppie che lavorano entrambi e usufruiscono della collaborazione di una baby sitter per accudire i figli fino a 12 anni è previsto anche il contributo fino a 1.200 euro.

  • Bonus mamma domani 2021

Per le donne in gravidanza e in attesa di un bambino è stato concesso un contributo di 800 euro per le nascite del 2021 a partire dal settimo mese di gestazione.

  • Bonus mamme single 2021

Si tratta di un beneficio fino a 5500 euro per tutte le mamme singol monoreddito o disoccupate.

  • Bonus centri estivi 2021 INPS

È un contributo concesso ai nuclei familiari per i figli di età tra 3 e 14 anni iscritti ai centri estivi diurni.

  • Bonus genitori separati 2021

Per quelli che fanno la richiesta è un contributo fino a 800 euro per i genitori separati con difficoltà economiche.

 

  • Bonus animali domestici 2021

Bonus animali domestici consiste in un’agevolazione del 19% per i possessori di animali domestici per spese veterinarie fino a un massimo di 550 euro.

  • Bonus vacanze 2021

Sono dei voucher fino a 500 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2021.

  • Bonus terme 2021

Non è altro che un voucher fino a 200 euro per le spese sostenute per le cure termali da utilizzare solo nelle strutture convenzionate.

  • Bonus pagamenti elettronici 2021-22

Il Bonus pagamenti elettronici è un importo che viene riconosciuto ai cittadini Italiano che spendono con carta di credito (cash back) che serve per incentivare l’utilizzo della carta di credito.

  • Eco bonus auto nuove e usate.

È un incentivo concesso per acquisto di auto a bassa inquinamento solo per 4 categorie di autovetture.

  • Bonus Tv 2021

Per l’acquisto di Smart tv e decoder è previsto uno sconto di 50 euro applicato dal venditore.

  • Bonus rottamazione Tv 2021

Il Bonus non è altro che lo sconto di max 100 euro per acquisto di una nuova televisione.

  • Bonus occhiali 2021

Sconto di 50 euro concesso per acquisto di occhiali da vista.

  • Bonus spesa 2021 Napoli

Questo vale solo per i cittadini del comune di Napoli consiste in un contributo di spesa di 100/200 euro per i richiedenti privi di reddito.

  • Bonus libri 2021

Il contributo serve per acquisti di libri scolastici per famiglie a basso reddito.

 

  • Bonus cultura 2021

Indirizzato agli studenti nati nel 2002 per acquisto di libri, andare a cinema, concerti, musei, giornali quotidiani ed eventi di cultura.

  • Contributi a fondo perduto 2021 per attività chiuse

Sono dei consistenti aiuti per le attività come discoteche ad altre che a causa del Covid 19 sono state costrette a chiudere per almeno 100 giorni.

  • Bonus affitto imprese 2021

Si tratta di un contributo per aiutare le attività commerciali che sono state danneggiate durante il Covid 19.

  • Bonus collaboratori sportivi 2021

È stato pensato per tutti i collaboratori sportivi che a causa del Covid hanno ridotto o cessato la loro attività:

3.600 euro per i soggetti che nell’anno di imposta 2019 hanno percepito compensi superiori a 10.000 euro.

2.400 euro per chi percepito fra 4.000 e 10.000 euro nel 2019.

1.200 euro in favore di chi ricevuto compensi inferiori a 4.000 euro nell’anno di imposta 2019.

  • Bonus lavoratori dello spettacolo 2021

Un importo di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo che non hanno potuto svolgere la loro attività a causa del covid 19.

  • Contributi spettacolo viaggiante 2021

Un aiuto anche per i lavoratori dei circhi che non hanno potuto espletare la loro attività itinerante.

  • Bonus 1.600 euro stagionali

Anche i lavoratori stagionali possono accedere al beneficio di 1.600 euro.

Per gli approfondimenti dei singoli Bonus è consigliabile navigare all’interno del nostro sito internet “bonusedetrazioni.it” dove il lettore può approfondire con maggiori informazioni a quali benefici può fare richiesta tenendo sempre presente che essi vengono concessi facendo riferimento al modello ISEE.

Modello ISEE 2022, Calcolo, Compilazione e Documenti

Con questa pubblicazione vogliamo spiegare nel dettaglio tutte le linee guida del Modello ISEE, come si compila quali sono i punti di forza e le anomalie che si possono riscontrare per l’utilizzo nei confronti degli Enti che lo richiedono.

ISEE 20222 ordinario (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) è il documento mette in evidenza la posizione economica degli ultimi 2 anni comprensiva di redditi e patrimoni dei nuclei familiari, serve per inoltrare le richieste dei Bonus che il governo mette in campo per migliorare la condizione economica dei cittadini Italiani. 

INIZIO PROCEDURA PER RICHIESTA ISEE.

Adesso nel dettaglio passiamo alla guida completa del modello ISEE 2022

  • Come fare per ottenere l’ISEE 2022
  • Elenco documenti per il modello ISEE 2022
  • Come si calcola l’ISEE 2022
  • ISEE 2022 per i disabili
  • Cosa non va dichiarato nell’ISEE?
  • Quali sono i valori che fanno aumentare l’ISEE
  • Come uscire dall’ISEE familiare
  • Quanto tempo ci vuole per ottenere l’ISEE
  • Quando scattano i controlli sull’ISEE?

Come fare per ottenere l’ISEE 2022

Il primo documento che preventivamente il richiedente deve avere e compilare è il DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) nel quale sono indicati tutti i dati anagrafici e reddituale dell’intero nucleo familiare.

Il modello DSU si può presentare on line o attraverso intermediari di fiducia (CAF) deve essere presentato durante l’anno corrente fino al 31 dicembre.

Se il nucleo familiare che richiede il Modello ISEE ha avuto una variazione di reddito in eccesso o difetto negli ultimi 2 anni, può presentare il modello degli ultimi 12 mesi per aggiornare i dati.

MODELLO ISEE 2022 DOCUMENTI NECESSARI

  • stato di famiglia;
  • codice fiscale di ciascun componente del nucleo familiare;
  • documento d’identità valido;
  • dichiarazione dei redditi (modello UNICO o modello 730);
  • certificazione dei redditi (Certificazione Unica, ex CUD);
  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, se il nucleo risiede in abitazione in casa d’affitto;
  • saldo contabile dei depositi bancari e postali;
  • estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12/2020;
  • azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento collettivo di risparmio;
  • dati patrimonio immobiliare così come risultanti da visura catastale;
  • contratto di assicurazione sulla vita.

È bene avvisare che in caso di documentazione mendace sia l’Agenzia delle Entrate che l’INPS attraverso il sofisticato sistema informatico effettua il controllo dei dati per verificare la veridicità.

Per completare la certificazione necessaria altri documenti devono essere allegati:

  • modello 730/2021 o Redditi PF 2021 (Unico), modello CU 2021;
  • documentazione attestante compensi, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, , borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, indennità compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche, redditi prodotti all’estero.
  • redditi relativi ad attività di lavoro dipendente prestato all’estero;
  • reddito dichiarato da coniuge estero iscritto all’AIRE;
  • reddito relativo a pensioni estere;
  • reddito da attività agricole.

Per i dati patrimoniali invece:

  • partecipazioni azionarie, obbligazioni, BOT, CCT, buoni postali buoni fruttiferi, fondi d’investimento, forme assicurative di risparmio, titoli di stato ecc;
  • saldo e giacenza media di conto correnti, depositi bancari e postali, libretti postali e simili al 31/12/2020;
  • mutui (Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà) o case di proprietà (Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni);
  • assicurazioni sulla vita;
  • autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Il calcolo del Modello ISEE viene fatto dall’INPS perché il sistema informatico raggruppa tutti gli stati patrimoniali del nucleo familiare ed elabora il risultato.

ISEE 2022 DISABILI

I portatori di handicap per richiedere il modello ISEE, oltre alla documentazione sopra indicata deve perfezionare il fascicolo con:

  • certificazione dell’handicap attestante la denominazione dell’ente che ha rilasciato il documento, il numero identificativo e la data di rilascio;
  • spese pagate per l’assistenza personale e/o per il ricovero presso strutture residenziali.

Quali sono le voci che regolano il valore reddituale del modello ISEE?

I parametri che alzano e abbassano l’asticella dell’importo del modello ISEE e consentono di ottenere i Bonus sono in appresso elencati:

risparmi conto corrente bancario;

conto corrente postale;

libretto postale o bancario;

depositi su una carta prepagata;

tutti quelli che risultano nei canali informatici controllati dall’Agenzia delle Entrate;

immobili posseduti di tutto il nucleo familiare.

Se un nucleo familiare a causa di un ISEE troppo alto non ha accesso ai bonus, può scegliere di fare uscire uno o più componenti dal nucleo familiare per migliorare in basso la situazione reddituale.

Quindi si procede a variare la residenza delle persone che devono uscire e vivere in altro luogo.

Tempi per ottenere l’ISEE

Dal momento che viene presentata tutta la documentazione completa in tutte le sue parti l’INPS garantisce la consegna in soli 10 giorni lavorativi dopo aver incrociato tutti i dati con sistemi informatici.

 

Assegno Unico INPS Figli a carico, Importi, Domanda e Requisiti

Dai 18 ai 21 anni il contributo varia da da 85 euro a 25 euro, l’importo spettante dipende dall’ISEE e all’età dei bambini, ad eccezione dei figli disabili per cui non vi sono limiti di età.

Per aiutarvi nel comprendere la normativa abbiamo realizzato questa guida dettagliata, semplice e chiara sull’assegno unico 2022, la domanda si può inoltrare dal 1° gennaio 2022.

Che cos’è l’Assegno Unico 2022

L’assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico che viene attribuito a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. L’importo varia in base all’ISEE della famiglia e all’età dei figli a carico. E’definito “unico” perché unifica e sostituisce una serie di misure a sostegno delle famiglie, e “universale” in quanto viene attribuito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

L’Inps, attraverso la Circolare n. 23 del 09 febbraio 2022, ha fornito tutte le istruzioni e i chiarimenti sulla misura, inoltre, con il Comunicato del 22 febbraio 2022 ha fornito ulteriori precisazioni sul pagamento del beneficio.

Vediamo in dettaglio a chi spetta, l’importo e ogni altra cosa utile da sapere.

Assegno Unico a chi spetta

L’assegno unico figli spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito. In particolare spetta alle famiglie:

  • per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati, a decorrere dal 7° mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
    • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, ovvero frequenti o sia iscritto a:
      • licei, istituti tecnici, istituti professionali di durata quinquennale per il conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore;
      • percorsi di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale), a cui si accede dopo la scuola media e che normalmente ha una durata di 3 o 4 anni finalizzata a ottenere una Qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico;
      • percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblici che privati, a cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di 4° livello EQF ;
      • Istituti Tecnici Superiori (ITS), di durata biennale o triennale, cui normalmente si accede con il diploma di scuola secondaria, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di 5º livello EQF;
      • corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento;
  • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico per cui non sono previsti limiti di età.

Assegno Unico, altri requisiti di cittadinanza e residenza

Chi vuole chiedere l’assegno unico figli deve inoltre essere in possesso dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • che sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
  • sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • sia residente e domiciliato in Italia;

sia residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, sia stato residente in Italia almeno 2 anni anche non continuativi;

ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Assegno Unico, gli Importi

L’importo è variabile e viene determinato in base all’ISEE del nucleo familiare richiedente e all’età dei figli a carico. Inoltre sono previste delle maggiorazioni per casi specifici.

Per figlio minorenne:

importo da 175 euro a 50 euro al mese per un ISEE inferiore a 15000 euro, se il reddito è superiore fono ad arrivare a 40.000 euro l’assegno si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro

Per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni:

importo da 85 euro a 25 euro al mese.
In questo caso le 85 euro vengono percepito a fronte di un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.

Se invece l’ISEE è superiore sino a 40.000, l’assegno diminuisce fino ad arrivare al minimo di 25 euro.

ASSEGNO UNICO 2022 TABELLE ISEE

Nel decreto Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230Assegni sono indicate anche le tabelle nei dettagli che adesso elenchiamo:

  • tabella A (Pdf 881 Kb) per i nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore;
  • tabella B (Pdf 1 Mb) per i nuclei familiari con un solo genitore e almeno un figlio minore;
  • tabella C (Pdf 44 Kb) indica il valore mensile per le detrazioni fruite da genitori entrambi con reddito e con figli a carico;
  • tabella D (Pdf 44 kb) indica il valore medio delle detrazioni fruite per figli a carico.

MAGGIORAZIONE CON PIÙ DI 2 FIGLI

Dopo 2 figli, dal terzo in poi la maggiorazione passa da 85 euro a 15 euro al mese.
L’importo pieno si percepisce a fronte di un ISEE di ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Quando ci troviamo ad avere un ISEE superiore a 15000, l’assegno si riduce fino ad arrivare a un valore di 15 euro a fronte di reddito di 40000 euro, quando si supera detta cifra l’importo rimane di 15 euro.

Assegno Unico, maggiorazione per i figli disabili

Se nel nucleo familiare ci sono figli disabili minorenni è prevista la maggiorazione in funzione della disabilità:

  • 105 euro mensili in caso di non autosufficienza;
  • 95 euro mensili in caso di disabilità grave;
  • 85 euro mensili in caso di disabilità media.

Quando il disabile è maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età è prevista la maggiorazione dell’importo pari a 50 euro mensili.

Per figlio con disabilità a carico di età pari o superiore a 21 anni è previsto un importo di 85 euro mensili a fronte di un ISEE pari o inferiore a15.000 euro.

Quando ci troviamo difronte a un ISEE superiore, l’assegno si riduce fino a raggiungere un valore di 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro.

Per un ISEE superiore a 40.000 euro l’importo rimane costante.

ALTRI CASI DI MAGGIORAZIONE

Il decreto prevede che in caso che una madre abbia meno di 21 anni è prevista la maggiorazione di 20 euro mensili per ciascun figlio e se i due genitori abbiano il reddito da lavoro, per ogni figlio minorenne l’importo è di 30 euro mensili sempre con un ISEE inferiore a 15.000 euro.

Quando l’ISEE è superiore a 15000 euro la cifra si riduce gradualmente fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro.

Quando nel nucleo familiare ci sono 4 figli la maggiorazione forfettaria è di 100 euro mensili.

CALCOLO DELLA MAGGIORAZIONE DEI PRIMI 3 ANNI

  1. a) se nel nucleo familiare si sono entrambi genitori, si intende anche se separati o divorziati anche se non conviventi, il valore dell’assegno per il nucleo familiare determinato sulla base alla Tabella A allegata al decreto;
    b) se il nucleo familiare è composto da un solo genitore, il valore dell’assegno per il nucleo familiare si fa riferimento alla Tabella B allegata al decreto.
  2. c) nel caso che i due genitori abbiano entrambi un reddito superiore a 2.840,51 euro annui, la il valore dell’assegno è riportato nella Tabella C
    allegata al decreto.
    d) nei casi diversi da quelli alla lettera a, l’importo della detrazione per i figli determinato per il solo richiedente sulla base della Tabella D allegata al decreto.

Le tabelle A,B,C,D, devono essere consultate facendo riferimento anche a:

  • i figli componenti del nucleo familiare del richiedente;
  • l’indicatore della situazione reddituale, valido ai fini ISEE, per le Tabelle A e B e il reddito del genitore risultante dalla dichiarazione sostitutiva unica valida ai fini del calcolo dell’ISEE per le Tabelle C e D.

La maggiorazione mensile dell’assegno universale spetta:
a) per l’intero, nell’anno 2022, a decorrere dal 1° marzo 2022;
b) per un importo pari a 2/3, nell’anno 2023;
c) per un importo pari a 1/3 nell’anno 2024 e per i mesi di gennaio e febbraio nell’anno 2025.

ADEGUAMENTO DEGLI IMPORTI

Gli importi dell’assegno vengono adeguati annualmente in funzione del Modello ISEE dell’anno precedente.

TABELLE ASSEGNO UNICO 2022

Gli importi degli assegni cambiano a secondo del numero di figli e un ISEE fino a15.000 euro:

  • 175 euro al mese con un figlio;
  • 350 euro al mese con 2 figli;
  • 610 euro al mese con 3 figli;
  • 970 euro al mese con 4 figli;
  • 1.090 euro al mese ma solo se i due genitori lavorano.

Se invece l’ISEE è superiore a 40.000 euro si percepisce:

  •  50 euro al mese con un figlio;
  • 100 euro al mese con 2 figli;
  • 165 euro al mese con 3 figli;
  • 330 euro al mese con 4 figli.

In questo caso si deve sommare i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni, mentre non c’è la maggiorazione per i genitori lavoratori.

Bonus Internet senza ISEE e SPID Gratis online, le Novità

La nuova proposta di legge che sta per essere inviata con scadenza entro il 31 maggio del 2022 alla commissione Europea per le dovute valutazioni e prevede un Bonus di euro 300 per i cittadini Italiani che utilizzano la rete Internet, il beneficio quasi sicuramente sarà concesso senza fare riferimento al modello ISEE.

Oltre al Bonus Internet si valuta l’eventuale concessione gratis dello Spid attraverso la procedura on line. L’intento del Governo è quello di diffondere maggiormente in Italia l’utilizzo della rete Internet e a tale proposito il bonus di euro 300 dovrebbe essere richiesto dalla gran parte della popolazione.

Resta sottinteso che gli aiuti economici messi in campo dal Governo non sono soldi a perdere, il beneficio di milioni di euro in contropartita rientra sotto forma di risparmio nelle pubbliche strutture Italiane.

Per portare in risalato un esempio di beneficio, andiamo qualche anno addietro quando un cittadino doveva fare delle pratiche con gli enti pubblici o richiedere un documento oppure fare richieste ed altro, doveva recarsi personalmente negli uffici pubblici con dispendio di giornate lavorative e gli Istituti con milioni di persone a lavorare. Oggi invece gran parte delle richieste oppure operazioni ed altro avvengono dalla propria abitazione o ufficio e questa procura grande risparmio di personale nelle strutture pubbliche.

Con questo Bonus non necessita la presentazione del modello ISEE, per poter inoltrare le richieste si deve attendere ancora qualche giorno per avere le procedure definitive dopo la consultazione da parte della Commissione Europea.

La cifra che è stata messa a disposizione è di 407 milioni di euro, non fruibile da tutti i cittadini Italiani già in possesso della rete internet, detto importo sarà utilizzato solo per attivare solo nuove connessione a Internet.

Il Bonus sarà di euro 300 per la durata di 24 mesi per contratti Interne almeno di 30 Mbps in download.

Altro incentivo in programma utile ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni è la PEC gratuita per tutti, questa novità ha l’obiettivo sempre di diminuire le distanze tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni, diventa un sistema ufficiale per la notifica delle comunicazioni.

Infatti fino ad oggi è stato dimostrato che l’utilizzo della PEC ha accorciate i tempi delle comunicazioni tra Enti pubblici e privati con la popolazione, con risparmio di risorse economiche, tempi e ha eliminato i ritardi delle comunicazioni a mezzo posta. Tutto questo potrà essere approvato solo quando la Commissione Esaminante della Comunità Europea avrà valutato ed approvato il progetto.

Detrazioni Lavoro Dipendente, Novità, Importi e Procedure

Il Governo Draghi tra le tante leggi a favore dei cittadini Italiani, nell’ultimo provvedimento del 2022 è intervenuto in materia di tassazione IRPEF modificando di calcolo dell’imposta lorda delle detrazioni fiscali da lavoro dipendente e del trattamento integrativo (ex “Bonus Renzi”) che corrisponde a 100 euro mensili.

Nel dicembre del 2021 sono state approvate leggi e decreti numero 234, la Manovra (articolo 1 comma 2) e Testo Unico delle Imposte sui Redditi (cosiddetto “TUIR”, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917) che disciplina le detrazioni fiscali in favore di coloro che producono uno o più redditi da lavoro dipendente e taluni redditi assimilati.

L’artico 3 della norma approvata modifica l’articolo 13 comma 1 del TUIR, che riconoscere ai contribuenti un importo tale da abbattere l’IRPEF lorda, in ragione dei costi sostenuti dall’interessato nella produzione dei redditi (ad esempio al prezzo del carburante o degli abbonamenti per i mezzi pubblici, utilizzati per recarsi al lavoro).

La detrazione non è della stessa misura per tutti i lavoratori, essa è legata al reddito complessivo ai fini fiscali del contribuente, il calcolo deve essere fatto al lordo degli oneri deducibili (compresi i redditi dei fabbricati soggetti a cedolare secca), ma vengono esclusi:

  • Il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze;
  • I premi di risultato soggetti ad imposta sostitutiva del 10%.

Analizziamo in dettaglio come cambiano (e di quanto) le detrazioni da lavoro dipendente.

Le nuove detrazioni da lavoro dipendente fanno riferimento sempre all’articolo 13 del TUIR in modo da differenziare gli importi differenti a secondo dei redditi.

La Manovra 2022 ha modificato i redditi e delle detrazioni, in particolare la prima fascia di calcolo passa da 8 mila a 15 mila euro.

Sono state modificate inoltre le soglie del secondo e terzo scaglione delle detrazioni:

  • Nel 2021 ricadevano nella 2°fascia tutti i lavoratori che avevano il reddito superiore a 8 mila ma non superavano 28 mila euro, nel 2022 c’è stata una modifica che sposta l’asticella da 8000 a 15000 euro fino alla soglia dei 28000;
  • Nella 3° fascia sono stati inseriti i lavoratori con reddito complessivo superiore a 28 mila ma non eccedente i 55 mila euro.

E per concludere nell’anno 2021 i lavoratori che superavano la soglia dei 55000 euro e non spettavano le detrazioni, oggi l’asticella si è abbassata a 50000 euro.

Detrazioni lavoro dipendente 2022: le nuove regole

Tenendo in considerazione delle indicazioni dell’ultima legge di bilancio, già dalla busta paga di gennaio 2021 le detrazioni si devono calcolare facendo riferimento alla seguente tabella:

Anno 2022
Reddito complessivo (RC) Detrazione
Non superiore a 15.000,00 euro 1.880,00
Superiore a 15.000,00 ma non eccedente i 28.000,00 euro 1.910 + [1.190 * (28.000 – RC) / 13.000,00]
Superiore a 28.000,00 ma non eccedente i 50.000,00 euro 1.910 * [(50.000,00 – RC) / 22.000,00]
Oltre 50.000,00 euro 0

Altra detrazione che viene riconosciuta annualmente pari a 65,00 euro per i lavoratori con reddito da 25000 a 35000 euro. (Decreto Legge numero 3/2020) il calcolo deve essere fatto comprendendo tutti i giorni compresi i festivi, riposi, ed altro, che danno diritto alla retribuzione soggetta a ritenute fiscali (cosiddetti “giorni detrazione”), mentre devono essere esclusi quelli per i quali non spetta alcun compenso (le aspettative non retribuite e le assenze ingiustificate).

Tutto quanto detto non vale per la prima fascia di detrazione (quella per i redditi sino a 15 mila euro, in tal caso pur rapportando l’importo ai periodi lavorativi, questo non potrà essere inferiore a 690,00 euro elevati a 1.380,00 euro per i rapporti a tempo determinato.

Il confronto con il 2021

Per essere piu’ chiari nell’esposizione delle innovazioni della riforma confrontiamo i criteri di calcolo in vigore sino al periodo d’imposta 2021, prima delle modifiche decise dalla Legge di Bilancio:

Anno 2021
Reddito complessivo (RC) Detrazione
Non superiore a 8.000,00 euro 1.880,00
Superiore a 8.000,00 e non eccedente i 28.000,00 euro 978 + [902 * (28.000,00 – RC) / 20.000,00]
Superiore a 28.000,00 e non eccedente i 55.000,00 euro 978 * [(55.000,00 – RC) / 27.000,00]
Superiore a 55.000,00 euro 0

Per la fascia fino a 8000 euro le detrazioni spettante valgono le stesse considerazioni fatte per chi, dal 2022, ha realizzato un reddito complessivo non superiore a 15 mila euro (detrazione minima equivalente a 690 / 1.380 euro).

Detrazioni lavoro dipendente 2022: confronto tra importi 2021 e 2022

A parità di reddito si vede nella seguente tabella a quanto ammontavano le detrazioni da lavoro dipendente fino al 2021 e la somma spettante per il 2022.

Reddito complessivo Importo 2021 Importo 2022 Differenza 2022 – 2021
8.000,00 euro 1.880,00 euro 1.880,00 euro 0
15.000,00 euro 1.564,30 euro 1.880,00 euro + 315,70 euro
20.000,00 euro 1.338,80 euro 2.642,21 euro + 1.303,41 euro
25.000,00 euro 1.113,30 euro 2.249,53 euro + 1.136,23 euro
32.000,00 euro 833,06 euro 1.627,57 euro + 794,51 euro
40.000,00 euro 543,28 euro 868,10 euro + 324,82 euro

Un dipendente con reddito complessivo pari ad euro 20 mila:

Anno IRPEF lorda (A) Detrazioni lavoro dipendente (B) IRPEF netta dovuta

(A-B)

2021 4.800,00 1.338,80 3.461,20
2022 4.700,00 2.642,21 2.057,79

 Detrazioni lavoro dipendente 2022 beneficiari

Durante la loro attività lavorativa i lavoratori che producono molteplici  redditi  possono avvalersi delle detrazioni (ai sensi dell’articolo 13 comma 1 del TUIR) se appartengono alle categorie sotto esposte:

  • Redditi di lavoro dipendente;
  • Compensi percepiti, entro i limiti dei salari correnti maggiorati del 20%, dai lavoratori soci di cooperative di produzione e lavoro, cooperative di servizi, cooperative agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli, cooperative della piccola pesca;
  • Indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti, a seguito di incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • Somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio ovvero di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale;
  • Somme e valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione agli uffici di amministratore, sindaco o revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica, alla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili, alla partecipazione a collegi e commissioni, nonché quelli percepiti in relazione a rapporti dicollaborazione coordinata e continuativa;
  • Le remunerazioni dei sacerdoti;
  • Le prestazioni pensionistiche di cui al Decreto Legislativo 21 aprile 1993 numero 124, comunque erogate;
  • Gli altri assegni periodici, comunque denominati, alla cui produzione non concorrono attualmente né capitale né lavoro, compresi quelli indicati alle lettere c) e d) del comma 1 dell’articolo 10 tra gli oneri deducibili, esclusi quelli indicati alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 41

Ex Bonus Renzi da 100 euro

La Legge di Bilancio stabilisce che a seguito dell’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente si aggiunge la modifica dell’impianto del trattamento integrativo (ex “Bonus Renzi”), che a decorrere dal periodo d’imposta 2022, spetterà in misura “piena” (euro 1.200,00 netti annui) per chi ha un reddito complessivo non superiore a 15 mila euro (rispetto alla precedente soglia di 28 mila euro).

Tutti i lavoratori con reddito inferiore a 15 mila ma non superiore i 28 mila avranno diritto al bonus solo se la somma delle detrazioni (elencate all’articolo 1 comma 1 del Decreto Legge 6 febbraio 2020 numero 3) è superiore all’IRPEF lorda. Se questa somma viene superata, il trattamento integrativo (comunque non eccedente i 1.200,00 euro annui) sarà pari alla differenza tra le suddette detrazioni e l’imposta lorda.

A decorrere del periodo d’imposta anno 2022 la manovra ha abrogato l’ulteriore detrazione spettante, sino all’anno precedente, in favore di coloro che possedevano redditi superiori a 28 mila ma non eccedenti i 40 mila euro.

Bonus Terme 2022, Proroga, Importi, Domanda e Novità Detrazioni

Nell’ambito dei moltissimi decreti messi in campo dal Governo prodi vogliamo ricordare quello dedicato ai cittadini che necessitato di Cure Termali per motivi di Salute, a tale proposito la notizia che sicuramente farà felice gli Italiani è che c’è stata una proroga dal 31 marzo al 30 giugno del 2022.

Quanto detto vale solo per i richiedenti che hanno avuto la conferma della concessione del Bonus.

2021 STOP ALLE DOMANDE BONUS TERME

A causa della forte richiesta per l’anno 2021 tutti i fondi Bonus Terme sono stati utilizzati a fronte di circa 250.000 domande attraverso la piattaforma on line.

Per tutti quelli che è stato riconosciuto il Bonus Terme vogliamo ricordare che nel portale web bonusterme.invitalia.it è pubblicato l’elenco degli enti termali accreditati.

Si può scaricare l’elenco di 192 Istituti Termali accreditati che prevedono la prenotazione delle cure termali attraverso il sistema informatico.

CHI PUO RICHIEDERE IL BONUS TERME?

In questo caso i cittadini richiedenti possono accedere con una sola richiesta, non devono presentare il modello ISEE, tutti

possono devono avere solo 2 requisiti:

  • maggiore età;
  • residenza in Italia.

VALORE BONUS TERME

In questo caso l’operatività di godimento del Bonus non interessa il sito dell’Agenzia delle Entrate ma solo interagendo con il portale Invitalia si può scaricare il buono che copre il 100% dei servizi termali fino a un massimale di euro 200, in caso di sforamento del budget le somme saranno a carico del richiedente.

PRECISAZIONI BUONI TERMALI

  • non sono cedibili a terzi, né a titolo gratuito, né in cambio di un corrispettivo in denaro;
  • non possono essere utilizzati per i servizi di ristorazione e ospitalità;
  • non costituiscono reddito imponibile del beneficiario;
  • non rilevano ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
  • Vale per prestazioni termali, wellness e beauty.

BONUS TERME SERVIZI ESCLUSI

  • già a carico del Servizio Servizio sanitario nazionale;
  • di altri enti pubblici;
  • oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente.

SCADENZE

Tutti i cittadini che hanno ottenuto il Bonus Terme possono fruire delle prestazioni termali fino al 30 giugno 2022 dopo tale giorno decade il diritto e le somme tornano nella disponibilità d’Invitalia.

Bonus Mobili 2022, Requisiti, Novità e Importo Detrazioni

La nostra pubblicazione cercherà di indirizzare i lettori per l’invio all’Agenzia delle Entrate una corretta richiesta e presentazione della pratica per ottenere il Bonus Mobili 2022.

A seguito del bando del 2021 il Parlamento Italiano a emenato un altro decreto che rende possibile anche nell’anno 2022 usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici.

Può essere richiesto in occasione di un intervento di ristrutturazione edilizia acquistando nuovi mobili e/o grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI

Il bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF del 50% su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno il 2022 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici in occasione di ristrutturazione e si può richiedere il Bonus in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi (es. modello 730) inserendo in detrazione e recuperare la metà delle spese sostenute fino ad un massimo di 10mila euro.

La detrazione che si richiede nella dichiarazione dei redditi spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Fate bene attenzione, le spese devono essere fatte da un solo coniuge, se sono sostenute da entrambi, esempio (Ristrutturazione dal marito e acquisto mobili dalla moglie) il bonus non spetta a nessuno dei due e l’importo da recuperare con detrazione deve essere suddiviso in dieci quote annuali di pari importo con il recupero a rate in 10 anni.

OBIETTIVO DELLO STATO E DURATA

Il governo Draghi ha rilanciato con forza questo secondo Bonus per la crescita del comparto arredamento mobili ed elettrodomestici in Italia all’indirizzo di tutti i cittadini che vogliono realizzare un ammodernamento della propria abitazione che è stato innalzato a 10.000 euro rispetto ai 5.000 inizialmente proposti dal Governo. Buona notizia è che il Bonus Mobili è stato confermato anche per i prossimi due anni ma con un tetto massimo in diminuzione fino al il 2024.

A CHI SPETTA

A questo Bonus possono accedere i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che siano contribuenti italiani, ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese come i proprietari o nudi proprietari e i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).

Altri beneficiari sono locatari o comodatari, i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce, soggetti che producono redditi in forma associata (i soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, soci di imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Infine, possono accedere tutti i cittadini che sostengono direttamente le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016;
  • componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle stesse sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili).

COME SI OTTIENE IL BONUS MOBILI?

Il Bonus si può richiedere sono in occasione di una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.

La detrazione spetta anche quando:

  • i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
  • quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente;
  • se si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condomini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.

QUALI SONO I LAVORI DA REALIZZARE PER OTTENERE IL BONUS?

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali;
  • trasporto e di montaggio dei beni acquistati

Per concludere bisogna precisare che questi Bonus spettano anche a tutti i contribuenti che usufruiscono del Sismabonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, nonché, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020, del Superbonus di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020.

LAVORI NON PREVISTI DAL BONUS MOBILI

  • i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
  • quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);

LA CONDIZIONE DELL’INIZIO DEI LAVORI

Il bonus mobili 2022 può essere richiesto solo per gli interventi dal 1° gennaio 2021 questo perché la detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano partiti dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici.

Alcuni esempi:

  • per gli acquisti effettuati nel 2021, è necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2020, mentre, se i lavori sono iniziati nel 2019, la detrazione non spetta;
  • per gli acquisti effettuati nel 2022, è necessario che i lavori siano iniziati a partire dal 1° gennaio 2021, mentre, se i lavori sono iniziati nel 2020, la detrazione non spetta.

Inoltre, se un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 7.000 euro, per i quali si fruirà della detrazione, sugli acquisti che si effettueranno nel 2022 si potrà beneficiare di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 3.000 euro (10.000 – 7.000).

Se invece si acquistano mobili nel 2022, non spetterà alcuna detrazione se nel 2021 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o superiore ai 10.000 euro.

LA DATA D’INIZIO DEI LAVORI

I beni di cui si parla devono essere necessariamente acquistati dopo la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Se l’acquisto dei beni (mobili e grandi elettrodomestici) è destinato a un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o ristrutturazione per data di “inizio lavori” si intende la data di acquisto o di assegnazione dell’immobile.

La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, esibendo certificazione amministrative o dalla comunicazione preventiva all’ASL, se è prevista, invece in caso che non sono previste le comunicazioni o titoli è utilizzabile anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

QUALI SONO GLI ACQUISTI AMMESSI AL BONUS MOBILI?

  • mobili nuovi, come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi d’illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo;
  • elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto dei sopra citati interventi. Sono ammessi tra gli acquisti, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

BONUS MOBILI MODALITA DI PAGAMENTI

  • con bonifico. Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia;
  • carta di debito o credito. In tal caso, la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente;
  • finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con bonifico o carte e che il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

Lo stesso dicasi per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.

Sono esclusi i pagamenti con assegni bancari, contanti o altri mezzi.

LIMITAZIONI

Il beneficio delle detrazioni ottenute e non goduto interamente, in caso di morte o vendita dell’immobile non può essere trasferito ad altri

BONUS MOBILI MASSIMO IMPORTO

Nel 2021 l’importo massimo per le spese di mobili ed elettrodomestici era del 50% di euro 16.000, mentre nell’anno in corso 2022 indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro.

La detrazione viene rimborsata dall’Agenzia dello stato con dieci quote annuali di pari importo.

Si fa presente che il bonus viene concesso a fronte di lavori eseguiti su una singola unità abitativa compreso le pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, per cui se si eseguono i lavori di ristrutturazione su più immobili si avrà diritto più volte al beneficio.

BONUS MOBILI COME RICHIEDERE

Per la richiesta del Bonus Mobili l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio portale un modello che si può facilmente scaricare, inoltre si può fare richiesta al CAF o consulente fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, tutto questo nella presentazione del modello 730 o del modello Unico.

L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali di pari importo.

COMUNICAZIONE ENEA

Ultimo adempimento per la richiesta del Bonus Mobili è quello di comunicare all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie energia sviluppo economico sostenibile) gli acquisti per alcuni degli elettrodomestici acquistati (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici), la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni.

Per inoltrare la richiesta del Bonus, bisogna andare sul sito dell’Enea e compilare il modulo disponibile solo nell’area personale del portale.

La comunicazione deve essere presentata entro 90 giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria o d’interventi per il risparmio energetico.

CONTROLLI E DOCUMENTI DA CONSERVARE

Si raccomanda di conservare agli atti personale tutta la documentazione perché sia l’Agenzia delle Entrate che le Autorità Giudiziarie hanno la facoltà di effettuare i controlli della pratica in qualsiasi momento:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.